Gli Emirati Arabi Uniti sono una tra le nazioni più ricche al mondo, associata nell’immaginario comune al Paese arabo del lusso da Mille e
una notte.
Si tratta di una confederazione di 7 stati (Dubai e Abu Dhabi sono i più noti) affacciata sul Golfo Persico relativamente giovane considerando
l’anno dell’indipendenza dal Regno Unito, ma già con un ruolo primario nelle dinamiche dello scacchiere geopolitico mondiale.
La ricchezza degli Emirati Arabi Uniti si basa per l’85% sulle esportazioni di risorse naturali, in particolare di petrolio. D’altro canto, però,
hanno bisogno di importare circa il 90% dei prodotti alimentari e degli alimenti finiti.
Le importazioni di generi alimentari sono destinate a crescere per una serie di fattori: l’aumento della popolazione residente, la forte domanda di prodotti importati da parte degli stranieri che vivono nel Paese, il boom del settore turistico con l’aumento di nuovi hotel e resort aperti negli ultimi anni.
Il settore food sembra destinato a crescere anche in vista dell’Expo Dubai 2020 che terminerà a marzo. Le stime iniziali parlavano di 25 milioni
di visitatori, il 71% dei quali da Paesi diversi da quello ospitante. Lo scorso weekend l’evento ha festeggiato “solo” 10 milioni di visite, ma puoi ben
immaginare come anche questa cifra ridotta rappresenti una grande spinta all’economia del Paese nonché alle sue importazioni di alimenti e bevande
dall’estero.
In quest’ottica si calcola quindi che il fattore “Expo” guiderà il recupero, seppur ancora parziale, del nostro export di beni di consumo (+14,4% nel 2021) e la ripresa dell’agroalimentare (+18,4%).
L’Italia nei prossimi mesi dovrebbe diventare un partner chiave degli EAU anche su settori non strettamente legati al “Made in Italy” tradizionale, ma ad alto contenuto tecnologico, come le tecnologie in materia agricola che potrebbe permettere al Paese di contrastare le problematiche di approvvigionamento alimentare.
Per quanto riguarda il Bel Paese, si prevede poi anche un aumento delle esportazioni dei beni di investimento (+17,6%), in particolare la meccanica strumentale (+14,8%) che beneficerà dei piani di diversificazione del governo per trasformare la Federazione in un hub manifatturiero.
Segnali molto positivi sono già arrivati dai primi sei mesi del 2021, in cui l’export italiano verso gli EAU è aumentato non solo rispetto al 2020, ma anche rispetto allo stesso periodo pre-pandemia (+4,4% rispetto allo stesso periodo del 2019), attestando il Paese come un mercato ricco di opportunità soprattutto nel settore dei mezzi di trasporto (+32,8%), della gomma e plastica (+20,1%) e della meccanica strumentale (+16,8%).
La ricerca di competitività internazionale da parte del governo si intravede anche dall’introduzione per il 2022 della settimana lavorativa corta e lo spostamento del weekend dal “venerdì e sabato” al “sabato e domenica”, diventando il Paese nella regione del Golfo ad avere un weekend occidentale.
Come vedi, il mercato degli Emirati Arabi offre buone opportunità a chi opera in determinati settori e il Paese stesso si sta delineando sempre
di più come il partner commerciale del mondo arabo più affine alla mentalità occidentale quando si parla di affari.
Se hai un ottimo prodotto, potenzialmente attrattivo per questo mercato è meglio non attendere oltre e iniziare a prendere in considerazione un
progetto di export in questo Paese. Ti possiamo aiutare noi a recuperare gli elementi necessari per prendere questa decisione in modo consapevole e far fruttare fin da subito la tua intuizione!
Fonti:
