L’ENOTURISTA 2023

MARKETING DEL VINO: LA FIGURA DELL’ENOTURISTA, CHI SONO LE PERSONE CHE FANNO ENOTURISMO E QUALI SONO I MOTIVI CHE LE MUOVONO

L’enoturista è quella persona che, per scoprire al meglio le caratteristiche del vino che degusterà, si sposta per raggiungere la zona di produzione del vino, al fine di esplorare la cantina e i metodi di produzione, il territorio e la cultura, i vitigni e le specialità vitivinicole. Insomma, l’enoturista vuole approfondire a 360° quello che sta dentro e dietro la bottiglia di vino.

Premessa: cos’è l’enoturismo

L’enoturismo è un’esperienza personale di esplorazione e scoperta, oltre che di degustazione.

Il prodotto tipico è un tramite, per conoscere e valorizzare un territorio e favorirne lo sviluppo.

Il turista non richiede più soltanto di degustare il prodotto, ma desidera anche entrare in contatto con il luogo dove questo viene realizzato, per scoprire la sua storia e le sue origini più genuine.

Per rivolgersi al turismo internazionale diventa quindi necessario investire nella formazione linguistica dello staff, eventi ed esperienze in lingua, comunicazione e materiale promozionale tradotto, siti multilingua con uno studio SEO e Keywords pensati per l’enoturista internazionale.

L’enoturista 2019, 2020 e 2021

Negli anni passati chi arrivava in cantina lo faceva quasi unicamente per acquistare vino, da consumare durante il soggiorno o da portare a casa. Lo faceva magari perché quel vino lo aveva già bevuto e gli era piaciuto tanto da voler andare a visitare quel produttore, non da ultimo era anche il modo per procurarsi quelle bottiglie ad un prezzo competitivo rispetto a quello dell’enoteca a lui più vicina.

Dai dati che si riferiscono all’enoturista tra il 2019 e il 2021 emerge l’identikit di un uomo (oltre il 60%) dai 30 ai 50 anni, con un reddito medio e una conoscenza media del vino.

Le visite di gruppo costituivano una grossa fetta di mercato per i produttori di vino, ma anche coppie e famiglie sceglievano l’esperienza in cantina per le loro vacanze.

L’enoturismo post-Covid: il cambiamento

Nell’ultimo periodo storico il comportamento dell’enoturista si è modificato, così come le caratteristiche dell’enoturista stesso.

Le persone sono alla ricerca di esperienze sempre più complete.

Le cantine rappresentano la scoperta di una nuova tipologia di vacanza: presso le cantine si possono vivere esperienze ricche di storia, di tradizioni, di territori.

Nel visitare una cantina si entra dentro la vita del produttore stesso e si vuole vivere l’azienda dall’interno a 360°.

Richiestissime le esperienze come le cooking class con i prodotti locali, la spa con prodotti a base di uva o anche i tour in vigna con pic-nic.

Dalla ricerca 2022 di Winedering emerge che il 70% delle prenotazioni ricevute prevede esperienze che contengono espressamente abbinamenti gastronomici, che spaziano dal semplice tagliere di salumi agli assaggi di formaggi e prodotti locali, fino ai pranzi completi, anche in versione “light”.

In sunto, gli enoturisti sono sempre più esigenti e non si accontentano più di accompagnare alla degustazione di vini il semplice pane tostato o i grissini, ma qualcosa di ben più ricco, sostanzioso e “tipico”, anche se non necessariamente molto elaborato.

Anche un guru del settore come Donatella Cinelli Colombini ha recentemente sostenuto, in una sua intervista, che nell’enoturismo il target di visitatori sta cambiando fortemente e velocissimamente: oggi si cerca nelle aziende sempre più un intrattenimento fine a sé stesso e in cui il vino non è più l’unico protagonista.

Il nuovo enoturista

Quali sono allora le nuove caratteristiche dell’enoturista? Quali categorie sono in calo e quali in forte ascesa?

IN ASCESA:

  1. I Millennials (26-40 anni), sono oltre il 64% dei visitatori per gli intervistati di Nomisma, e vogliono acquistare un’esperienza in cantina con la stessa facilità con cui prenotano la pizza a domicilio. Sono la categoria che sta crescendo più velocemente di tutte, non vogliono perdere tempo in telefonate o a mandare cinque mail e aspettare la conferma da parte della cantina. Un sito user-friendly e dinamico diventa quindi essenziale;
  2. Generazione Z (18-25 anni), con  un aumento del 32% rispetto gli scorsi anni, ricercano le esperienze che vedono su TikTok e Instagram, location e connessione internet sono fondamentali;
  3. Famiglie con figli, con un aumento netto del 14%, le famiglie fanno esperienze più lunghe e complesse delle singole degustazioni. Abituate a booking.com cercano soluzioni facili e preferiscono prenotare online. Anche in questo caso un sito dall’utilizzo intuitivo e delle proposte complete e accattivanti sono indispensabili;
  4. Donne, le ricerche di Nomisma e Winedering non lasciano dubbi, circa il 50% degli utenti è donna. Le donne si confermano più decise nel prenotare rispetto agli uomini, con un tasso di conversione maggiore del 14% rispetto agli uomini.

 

IN CALO:

  1. Baby Boomers (56-76 anni) con un calo netto del 13%;
  2. I gruppi, in fortissimo calo con un -51%. Dai sondaggi risulta che dopo la pandemia i turisti non siano più orientati verso esperienze di gruppo, o comunque affollate.

Conclusioni

L’hospitality in cantina interessa sempre di più alle giovani generazioni: è importante capire come intercettarle per non sprecare questa enorme opportunità.

I giovani si dimostrano più inclini a farsi ispirare dalle esperienze rappresentate sui social e la scelta della meta è spesso influenzata dalle vetrine di Instagram e TikTok.

Di questo aspetto le cantine dovrebbero tenere conto: a nulla vale costruire l’esperienza più esclusiva se poi, in cantina, internet non funziona: il tam tam dei social non partirà, perdendo occasioni uniche di intercettare il pubblico più giovane.

“Prendendo spunto da questi dati è possibile ritoccare, quando e se necessario, l’offerta proposta ai propri clienti da parte delle cantine” dichiarano i cofounders di Winedering, che aggiungono “risulta chiara l’importanza di creare offerte che abbiano un mix qualità/prezzo piuttosto variegato, al fine di coinvolgere tanto il target 35-44, che ha un potere di spesa mediamente più alto, tanto il target 18-24, che sta aumentando la sua propensione al turismo in cantina ed alla scoperta di vini di qualità, il tutto con un approccio fortemente orientato al digitale”.

Riflessioni importanti, che permettono di evolvere l’approccio delle cantine all’enoturismo per massimizzare il successo delle proprie attività.

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