La nuova alba brasiliana

“La nuova alba brasiliana” così la Camera italo-brasiliana di commercio e industria di Rio de Janeiro ha definito il periodo di ripresa economica che sta interessando la potenza verdeoro del Sudamerica. La forte recessione degli ultimi anni sembra infatti essere ormai alle spalle e il Brasile è pronto per tornare a “correre” nel mercato mondiale.

 Il Brasile è entrato in un nuovo ciclo favorevole di investimenti e si prospettano grandi opportunità di business per le piccole e medie imprese italiane. I segni di questa ripresa sono inequivocabili e confermati da dati incoraggianti: a marzo 2016 la produzione industriale brasiliana era scesa a -9,6%, due anni dopo toccava il +3,0%; nello stesso intervallo di tempo, il PIL passava da -5,6% a +1,0%. Nel 2019 dovrebbe toccare il 3%. 1

 I settori più interessati dalla ripresa sono quello delle energie, sia rinnovabili (eolico, solare), sia tradizionali (gas, petrolio), assieme a quelli dell’automazione industriale, dell’agrobusiness e della mobilità urbana che sono in forte espansione. I settori più tradizionali continueranno comunque a rimanere un interessante sbocco commerciale per le aziende italiane, come testimoniato dai dati relativi al 2017.

Nell’anno in questione il Brasile si è confermato il principale mercato per le esportazioni italiane in America Latina, per un totale di US$ 3,96 miliardi.

Nel 2017 le nostre esportazioni di vino hanno registrato un +62,9% per un totale di 26,2 milioni di euro, mentre quelle di olio di oliva un +16,5% con 18,8 milioni di euro.

Secondo il Ministero dello Sviluppo, Industria e Commercio Estero Brasiliano, il paese ha importato dall’Italia anche reattori nucleari, caldaie e apparecchi meccanici (US$ 1,17 miliardi), prodotti farmaceutici (US$ 345,6 milioni), macchinari elettrici e apparecchi acustici e audiovisivi (US$ 279,2 milioni) e veicoli di terra (US$ 235 milioni). 2

Il Veneto si è piazzato al 5° posto nella classifica delle regioni italiane con maggior interscambio commerciale con il Brasile, toccando nel 2017 quasi 1 miliardo di euro. 3

Ma come ha dichiarato il musicista Antonio Carlos Jobim, “O Brasil não é para principiantes” (il Brasile non è per i principianti).

Difatti, sebbene i dati siano incoraggianti, fare business in questo Paese non è semplice e buttarsi allo sbaraglio nel mercato brasilano senza preparazione può essere, oltre che intuile, dannoso. Per le aziende italiane è importante adattarsi alle particolarità del paese, “tropicalizzando” se necessario il proprio brand, e prestare attenzione alle normative locali. Per avere successo occorre inoltre puntare a risultati a lungo termine, creando partnership e alleanze strategiche locali e favorendo i rapporti umani.

Per fare tutto ciò è ovviamente necessaria anche una preparazione linguistica, che predisponga traduzioni e interpretariati in lingua portoghese, ed eventualmente anche corsi di lingua per chi in azienda gestisce quotidianamente i rapporti con i clienti brasiliani.

Una nuova alba sta per illuminare il mercato mondiale: noi di SK idea possiamo aiutarvi a non farvi trovare impreparati.

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