Le opportunità del mercato cinese

La Cina è ormai da alcuni anni il motore trainante a livello economico e politico del continente asiatico e uno dei maggiori protagonisti dello scacchiere internazionale. Il cosiddetto Paese del Dragone è anche uno dei principali partner commerciali dell’Italia, dato che occupa il nono posto nella classifica dei Paesi di destinazione dell’export italiano.

È un Paese talmente grande e diverso dall’Italia che per le nostre aziende portare il business in Cina viene visto come una sfida intrigante, ma insidiosa. Le evidenti differenze culturali, oltre a quelle legislative e finanziarie, poi non fanno altro che intimorire anche gli spiriti imprenditoriali più coraggiosi.

E questo è un vero peccato.

Pensiamo per un attimo anche solo all’e-commerce, quindi a una sola delle modalità di vendita applicabili. La Cina conta 989 milioni di utenti attivi online; i dati più recenti parlano di un fatturato e-commerce annuo che si aggira sui 460 miliardi.

Il Paese del Dragone è al momento anche uno dei pochi Paesi a livello globale ad aver superato la pandemia con livelli di crescita economica pari a quelli pre-COVID. Se era risaputo che la Cina fosse una potenza economica di tutto riguardo, ora ne abbiamo un’ulteriore conferma. Nel 2020 infatti il PIL cinese ha chiuso in positivo con un +2,3%, con un balzo nell’ultimo trimestre del 6,5%, raggiungendo quindi un ritmo di crescita superiore a quello prima della pandemia.

Ci sono quindi tutti i segnali di una ripresa economica solida, che è stata confermata anche dai dati delle nostre esportazioni in Cina nel primo quadrimestre del 2021. Le esportazioni italiane complessive hanno registrato un +19,8% (rispetto allo stesso periodo del 2020) e verso la Cina c’è stata la maggiore crescita: si parla di +55,3%. Anche le stime per gli anni futuri piazzano l’Asia Orientale come uno delle regioni che avrà la maggiore crescita a livello mondiale (+14,5% nel 2022/2029).

Ma se i dati sono così incoraggianti, perché c’è ancora tanta diffidenza da parte delle aziende italiane a portare il business in Cina?

Diamo un’occhiata all’analisi fatta dall’Osservatorio Economico del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

La SWOT dimostra chiaramente che le enormi dimensioni del mercato cinese e le sue prospettive di crescita sono i principali fattori che dovrebbero spingere le nostre aziende a investire in Cina. Dall’altro lato però dimostra anche che è innegabile che l’accesso e la permanenza in questo mercato siano regolamentati da un apparato normativo altamente complesso in cui la barriera linguistica non fa altro che rallentare o addirittura bloccare le opportunità di business per le aziende italiane.

Se hai in mente di portare il business della tua azienda nel Paese del Dragone, non lasciarti intimorire da questi fattori perché è una sfida difficile ma non impossibile. Si tratta solo di procedere in maniera ragionata, a piccoli step, sotto la guida esperta di chi come noi ha fatto dell’internazionalizzazione il proprio lavoro.

Se vorresti saperne di più sull’argomento, guarda qui il nostro webinar “Marketing ed Export in Cina”.

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